Sviluppo sostenibile, lo stato dell’arte nel IX Rapporto ASviS

Pubblicato Venerdì, 18 ottobre 2024

L'Italia procede su un sentiero di sviluppo insostenibile, ma c’è ancora molta strada per raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Lo riporta il IX Rapporto dell’ Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) “Coltivare ora il nostro futuro. L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, presentato lo scorso 17 ottobre, in cui si rileva che dei 37 obiettivi quantitativi legati a impegni europei e nazionali, solo otto sono raggiungibili entro la scadenza del 2030, 22 non lo sono e per altri sette il risultato è incerto.

Secondo l’analisi illustrata nel Rapporto, sarebbe necessario accelerare le transizioni ecologica e digitale, lottando efficacemente contro le disuguaglianze, anche territoriali, sfruttando le opportunità derivanti dalle nuove normative europee sulla sostenibilità nelle imprese e sulla rigenerazione dei territori e dalla modifica della Costituzione del 2022 per tutelare i diritti delle nuove e future generazioni.

Riguardo l’andamento registrato nel nostro Paese, tra il 2010 e il 2023, si è avuto un peggioramento per cinque Goal: povertà, disuguaglianze, qualità degli ecosistemi terrestri, governance e partnership. Limitati miglioramenti si rilevano per sei Goal: cibo, energia pulita, lavoro e crescita economica, città sostenibili, lotta al cambiamento climatico e qualità degli ecosistemi marini. Miglioramenti più consistenti riguardano cinque Goal: salute, educazione, uguaglianza di genere, acqua e igiene, innovazione. Unico miglioramento molto consistente interessa l’economia circolare.

Il Rapporto indaga anche la situazione a livello europeo: nonostante l’integrazione degli SDGs nelle politiche comunitarie nella legislatura 2019-2024, la UE stenta a rispettare la tabella di marcia per raggiungere l’Agenda 2030. Secondo l’analisi dell’ASviS, tra il 2010 e il 2022 gli indici sintetici registrano una crescita molto consistente solo nel caso dell’uguaglianza di genere, aumenti significativi per energia pulita, lavoro e crescita economica, e innovazione, dinamiche moderatamente positive per dieci Goal, e peggioramenti per la qualità degli ecosistemi terrestri e la partnership. Al contrario di ciò che accade per l’Italia, su 17 obiettivi quantitativi definiti ufficialmente dall’UE, dieci sono raggiungibili entro il 2030, solo cinque non sono raggiungibili e per due il giudizio resta sospeso.

Anche a livello globale il percorso per attuare l’Agenda 2030 è incerto. A sei anni dalla fine del 2030, solo il 17% dei Target globali monitorati sembra destinato a essere raggiunto, mentre per almeno un terzo dei Target si registra un arresto o addirittura un peggioramento. Motivo per cui, le Nazioni Unite, attraverso il “Patto sul Futuro” firmato il 22 settembre, hanno individuato 56 azioni su cui i leader mondiali si sono impegnati, riguardanti cinque aree prioritarie: sviluppo sostenibile, finanza, pace e sicurezza, cooperazione tecnologica e rafforzamento della governance globale.

Per maggiori dettagli, consulta il Rapporto ASviS “Coltivare ora il nostro futuro. L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”.